Il Patch test (test epicutaneo)
Rappresenta il test elettivo nella diagnostica delle dermatiti da contatto in quanto riproduce le modalità di sensibilizzazione. E’ un test molto specifico.
La diagnosi di allergia da contatto, si basa su criteri clinico anamnestici e su test allergologici.
L’anamnesi, suggerisce le possibilità e le modalità di contatto e le sedi di esposizioni ai vari agenti sensibilizzanti.
E’ importante indagare la storia familiare e personale del paziente nei riguardi dell’atopia e sulle sue abitudini di vita (abbigliamento, cosmetici, metalli (nichel), farmaci di uso topico, hobby), alla occupazione del paziente, al riguardo si possono utilizzare, in aggiunta ai test standard, altre serie integrative di apteni disponibili (parrucchieri, panettieri, edilizia, materie plastiche, gomma, conservanti, ecc.).
Il materiale aptenico (disponibile in pomata di vaselina o in soluzioni) viene disposto su un apposito supporto che viene applicato sulla cute del dorso con un cerotto di polietilene, di carta o di seta.
Il Patch test è stato utilizzato anche con: dermatophagoidi e alimenti, nella dermatite atopica; farmaci, nelle reazioni eritemato-morbilliformi (es. aminopenicilline, diclofenac, fenobarbitale).
La lettura dei risultati dei patch test viene effettuata dopo 48-72 ore ed anche oltre.
Le reazioni positive sono di tipo eczematoso, con comparsa sulla superficie cutanea sede di applicazione dell’allergene, di: eritema, edema, papule, vescicole, flittene.
I risultati dei test devono essere espressi secondo criteri standardizzati.