Prevalenza: Il Nichel è un metallo ubiquitario, può trovarsi in molti articoli, oggetti e alimenti. Esso rappresenta il più comune allergene da contatto occupazionale e non. La prevalenza della sensibilizzazione al Nichel nella popolazione generale è stimata intorno al 7-10%. Esiste un rapporto F/M del 7-14/1. Il Nichel è responsabile del 35% delle D.A.C. (Dermatite Allergica da Contatto), reazione di ipersensibilità cellulo-mediata di tipo IV, sia occupazionali che non. L’età media di esordio è tra 21-30 anni.
La diagnosi di DAC da nichel: si avvale oltre del dato anamnestico, di test specifici quale il patch test (ovvero l’applicazione di un cerotto contenente nichel per 48-72 h) che evidenzia le reazioni locali di ipersensibilità ritardata, cellulo-mediata. Il patch test esprime esclusivamente una condizione di sensibilizzazione ed un risultato positivo non è necessariamente un indicatore di malattia clinica (sensibilizzazione non significa allergia).
Il contatto con il Nichel, può avvenire: 1) per via cutanea; 2) per esposizione professionale; 3) tramite i tessuti profondi; 4) attraverso l’apparato respiratorio per inalazione; 5) attraverso la mucosa gastrointestinale in seguito ad ingestione di cibo.
Il Nichel ingerito: E’ stato stimato che il fabbisogno giornaliero del Ni nell’uomo è di circa 50 mg ed è soddisfatto pienamente da una normale dieta; 1) quindi nell’uomo non sono noti quadri clinici da deficit; 2) l’assunzione giornaliera di Ni varia da Paese a Paese in relazione alla concentrazione del metallo nel sottosuolo, nell’acqua potabile e alle abitudini alimentari;
3) negli USA è di 300-600 mg/die, in Europa è di circa 200 mg/die, in Italia 300 mg/die (Andersen et al, 1983).
La concentrazione sierica del metallo varia da 1,6 a 7 mg/L, il sudore ne contiene una quantità fino a venti volte quella sierica, quella urinaria da 2 a 5 mg/L, (il Ni ingerito viene
eliminato prevalentemente in 12 ore dall’emuntorio renale).
Le reazioni sistemiche da Nichel (SNAS) possono assumere quadri clinici di tipo:
– eczematoso; – vasculitico; – mucositico; – respiratorio; – orticaria-angioedema;
– gastrointestinale.
Dermatite sistemica da contatto (SCD)
Nei soggetti sensibilizzati con DAC (Dermatite Allergica da Contatto), si realizza una importante sintomatologia indotta dall’esposizione sistemica al nichel (per lo più per via orale, ma anche da contatto, e da inalazione).
L’esposizione sistemica al nichel può determinare i seguenti quadri clinici:
–Un eczema generalizzato:
–Una malattia infiammatoria della pelle (Flare-up)
che può manifestarsi sul paziente sia:
1) come una riacutizzazione nelle sedi dove era stato praticato un patch test positivo;
2) dove aveva espresso già una precedente dermatite allergica;
3) “de novo” come una dermatite simile alla DAC.
– Eczema vescicolare ricorrente delle palme delle mani; (Pompholyx)
The baboon syndrome: (la sindrome del babbuino), eritema pruriginoso con modesto edema dei glutei e della flessure maggiori.
Rash maculo-papulare pruriginoso (a tipo vasculite): Challenge orale con nichel in pazienti con patch test positivo al nichel+++ (Veien NK, et al. – 1987).
Stomatite e ulcere buccali: dopo l’applicazione di una protesi dentaria metallica contenente Nichel, in paziente risultato poi positivo al Patch test – Ni +++ (Romaguera C, et al. – 1989).
Oral Lichen Planus: Insorgenza di un tipico Lichen orale 40 giorni dopo applicazione di una protesi dentaria metallica contenente nichel in paziente risultato poi positivo al Patch test – Ni +++ (Alanko K, et al 1996).
Rinite e Asma bronchiale: in lavoratori con mansioni di nichelatori (esposti ai fumi di nichel). dopo 2 anni di lavoro e DAC dopo un altro anno. Patch Ni +++; TPN Ni positivo. (Niordson AM. Et al -1981).
Orticaria generalizzata: in soggetto dopo impianto di protesi dentaria contenente nichel, risultato poi positivo al Patch test Ni+++ Espana A, et al, – 1989; in soggetto dopo inserzione di chiodo per frattura di collo femore McKenzie AW et al, – 1967 Br Med J, risultato poi positivo al Patch test Ni+++.
Disturbi gastrointestinali:
riscontro su pazienti allergici al Nichel con orticaria, dopo ingestione di alimenti ad alto contenuto di Nichel. Comparsa di sintomi quali: nausea, dolori epigastrici, meteorismo, alvo diarroico. Mahdi G, et al, Nickel dermatitis and associated gastritis after coin ingestion. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 1996;23:74-6.
Alimenti da evitare ad alto contenuto di Nichel:
Frutta: Albicocche, Avocado, Fichi, Pere, Prugne, Uva passa;
Gruppo noci e semi: Arachidi, Cacao, Mandorle, Noci, Nocciole;
Pesci: Crostacei e Molluschi;
Altri alimenti vegetali: Asparagi, Broccoli, Cipolle, Fagioli, Fagiolini, Lattuga, Funghi, Lenticchie, Piselli, Spinaci;
Cereali: Crusca, tutti i cibi che contengono cereali integrali;
L’esposizione orale al nichel in pazienti con DAC, può provocare reazioni sistemiche dose-risposta dipendente.
-E’ possibile ridurre sui pazienti sensibilizzati la manifestazione della DAC e della dermatite sistemica, con una dieta Nichel free o a basso contenuto di Nichel.
Dieta Nichel-free
Carne, pesce: Carne (tutti i tipi), Pesce, Pollame, Uova.
Latticini: Formaggi, Latte in tutte le forme, Yogurt.
Verdure: Aglio (con moderazione), Barbabietola rossa, Broccoli, Cavolfiore, Cetrioli, Mais, Melanzane, Patate, Peperoni verdi e rossi, Prezzemolo.
Cereali: Corn-flakes, Dolci a base di riso, Dolci e biscotti (senza mandorle o altra frutta secca, cacao o cioccolata), Farina di grano, Farina di mais, Pasta, Popcorn, Riso (raffinato), Segale.
Frutta, Bevande, Varie: Banane, Mele, Pesche, Agrumi, Alcoolici, Bevande frizzanti, Thè, Caffè, Lievito di birra.
Si consiglia inoltre di praticare sempre un Patch test verso i metalli, prima di applicare una protesi dentaria metallica, protesi articolari, tatuaggi, stent coronarici, pacemaker o valvole cardiache onde evitare reazioni locali e sistemiche da Nichel