Test per orticaria autoimmune
L’iniezione intradermica di siero autologo, provoca in circa il 60% dei pazienti etti da orticaria cronica idiopatica in fase attiva, una risposta immediata caratterizzata dalla comparsa, nella sede di iniezione, di un pomfo circondato da un alone eritematoso.
Una prima valutazione funzionale in vitro, ha riconosciuto, in alcuni di questi fattori, proprietà di autoanticorpi, appartenenti alla classe delle IgG, rivolte verso le subunità alfa del recettore ad alta affinità per le IgE.
La positività del test cutaneo con siero autologo (ASST), è stata attribuita, in altri casi, alla presenza di autoanticorpi con funzione di anti IgE e non esclude che esistano ulteriori fattori non ancora caratterizzati, capaci di indurre il rilascio di istamina nell’orticaria cronica idiopatica.
La reazione evocata dall’ASST sembra strettamente correlata all’andamento clinico della malattia: alla remissione dei sintomi, infatti, il siero prelevato in tale fase, non suscita la risposta cutanea, che persiste invece invariata nei confronti del siero raccolto in fase di attività.
Con tale metodica si è individuata in circa il 50% dei casi di orticaria cronica idiopatica, una patogenesi autoimmune, talora correlata a manifestazioni autoimmuni di altri organi ed apparati, latenti o manifeste.